I miei Arcani Maggiori

Obiettivo generale

L’attività mira a stimolare l’immaginazione, l’introspezione e la capacità di creare una storia attraverso l’uso dei tarocchi, i quali possono aiutare il gruppo a far riemergere alcuni ricordi profondi ed emozioni nascoste. La narrazione, stimolata dalla visualizzazione di immagini archetipiche, conduce la o il partecipante in un viaggio introspettivo che viene allo stesso tempo condiviso con gli altri membri del gruppo.
Questa attività permette quindi sia l’approfondimento della dimensione interiore sia il lavoro di gruppo. Ascoltare sé stessi e gli altri è un elemento cruciale per la creazione di una storia che coinvolga tutte e tutti.

Obiettivi d’apprendimento

– Sviluppare l’immaginazione partendo dall’analisi di un’immagine che possa rievocare elementi della propria memoria o della propria vita.
– Sviluppare la capacità di introspezione, autoriflessione e autoconsapevolezza associando le immagini a sentimenti, ricordi e sensazioni personali.
– Imparare a creare ed elaborare una storia breve in gruppo mescolando elementi di fantasia ed esperienze del proprio background personale.

Breve descrizione/Contesto/Introduzione/Suggerimenti per il gruppo formativo

Partendo dalla suggestione della ricerca semiotica e dal romanzo di Italo Calvino Il castello dei destini incrociati, in cui un gruppo di persone è costretto a comunicare inventando storie a partire dalle immagini dei tarocchi, l’attività si propone di stimolare la capacità di creare racconti scegliendo immagini sconosciute che possano essere messe in relazione con sentimenti e sensazioni personali.
Il nome dell’attività si ispira alla parola “arcano”, che deriva dal latino e significa “segreto, mistero”. Gli arcani maggiori sono un gruppo di carte dei tarocchi in cui compaiono personaggi simbolici a cui si può attribuire un significato allegorico. Le immagini degli arcani rappresentano elementi archetipici della vita umana e la loro visualizzazione può suscitare sentimenti e sensazioni comuni a ogni essere umano, quali amore, paura e potere. Per stimolare l’immaginazione e l’introspezione, le e i partecipanti attribuiranno significati e valori personali a ciò che vedono sulle carte, evitando di soffermarsi solo su ciò che è chiaramente rappresentato dall’immagine e prendendo in considerazione anche gli elementi nascosti.
Il corpo formativo potrebbe decidere di iniziare l’attività leggendo un piccolo testo basato sul romanzo di Italo Calvino per permettere al gruppo di immergersi più facilmente in un’atmosfera di mistero.
Una seconda fase dell’attività sarà dedicata alla riflessione sulle scelte del gruppo. Una volta riportate entrambe le storie, le e i partecipanti potranno decidere autonomamente se condividere con il resto del gruppo il motivo della scelta della propria carta e il valore ad essa attribuito.
L’attività cerca di seguire il modello narrativo de “Il viaggio dell’eroe”, scritto da Christopher Vogler e basato sugli studi dello storico junghiano Campbell, secondo cui l’attraversamento delle tappe e delle difficoltà individuali porta a una soluzione condivisa.

Gruppo di riferimento

Chiunque

Numero di partecipanti suggerito

20 persone divise in 2 gruppi

Materiali necessari

Tarocchi; nastro di carta per coprire i nomi delle carte.

Durata

01.30h

Procedura/fasi

– Il corpo formativo organizza due gruppi di partecipanti e distribuisce dieci carte a ciascun gruppo.
– Ogni membro del gruppo deve scegliere una carta da cui si sente più ispirato e con cui ritiene di poter avere un legame speciale.
– Dopo aver scelto le carte, il corpo formativo spiega alle e ai partecipanti che ogni carta corrisponderà a un elemento del “viaggio” che dovranno raccontare.
– Lo scopo della storia è raccontare un viaggio. Ogni partecipante può scegliere quale elemento narrativo vuole rappresentare attraverso le proprie carte.
– Gli elementi sono:
1. Protagonista
2. Punto/luogo di partenza
3. I sentimenti iniziali della o del protagonista
4. Il motivo del viaggio
5. Aiutante della o del protagonista
6. Cosa/chi trova la o il protagonista durante il viaggio
7. Antagonista
8. Risoluzione dei problemi
9. Fine del viaggio/modifiche della situazione di partenza
– Dopo l’assegnazione dell’elemento narrativo, ogni partecipante inizia a raccontare la propria parte della storia.
– Ogni gruppo nomina una persona che prenderà appunti e racconterà la storia a nome dell’intero gruppo.
– I due gruppi condividono le loro storie e discutono le esperienze narrate, le differenze e le somiglianze.
– I gruppi riflettono sulle carte e sulle scelte fatte.

Valutazione/debriefing finale

Al termine dell’esercizio, il corpo formativo chiede ai membri del gruppo di riflettere sull’attività, domandando se hanno compreso il motivo delle scelte fatte durante la creazione della storia e se questa riflessione li ha portati a capire qualcosa in più sul modo in cui si muovono nel mondo.

Biografia / Video

Italo Calvino, Il castello dei destini incrociati, Torino, Einaudi, 1973
https://blog.reedsy.com/guide/story-structure/heros-journey/